Negli ultimi anni ho sperimentato tanti approcci al movimento e all’allenamento.
Quello che mi ha davvero trasformato — dentro e fuori — è l’allenamento ibrido.
Allenamento ibrido significa unire forza e resistenza. Di base due attività per cui il nostro corpo è, dal punto di vista biomeccanico, un prototipo perfetto; correre e sollevare pesi in maniera efficiente e funzionale. Fare trazioni e meditare. Preparare il corpo, ma anche la mente.

Per me è diventato uno stile di vita. Non alleno solo i muscoli, ma la disciplina, la presenza, la resilienza.
Allenarsi per essere forti e resistenti. Non solo per l’aspetto fisico, ma per affrontare meglio ogni sfida: una giornata difficile, una gara in montagna, o semplicemente la vita.
È questo che per me rappresenta l’allenamento ibrido.
Unire forza e resistenza. Costruire un corpo completo, ma anche una mente più solida, centrata, consapevole.
Come strutturarlo in pratica?
- 🏋🏼♂️ 2-3 sessioni di forza a settimana (andiamo ad allenare movimenti base e funzionali);
- 🏃🏻 2-3 sessioni di lavoro aerobico (trail, corsa, hiking, bici) per una buona base, almeno 3 per uno stimolo costante che consenta di progredire a livello atletico;
- 🧘🏻 1 momento di reset quotidiano (stretching, meditazione, journaling);
- 🔁 Periodi più o meno intensi, a seconda dei tuoi obiettivi;

DOMANDE FREQUENTI SULL’ALLENAMENTO IBRIDO
1. L’allenamento ibrido fa perdere massa muscolare?
No, se strutturato correttamente, l’allenamento ibrido aiuta a mantenere e sviluppare la massa muscolare grazie alle sessioni di forza, mentre migliora la resistenza cardiovascolare con l’attività aerobica. L’equilibrio tra i due tipi di allenamento è fondamentale per ottenere risultati completi senza sacrificare la muscolatura.
2. Quante volte a settimana dovrei allenarmi con il metodo ibrido?
Una buona frequenza per iniziare è di 4-6 sessioni settimanali, suddivise tra allenamenti di forza (2-3 volte) e lavoro aerobico (2-3 volte), integrando anche momenti di recupero e pratiche di rilassamento come meditazione o stretching. L’intensità e il volume vanno poi adattati in base agli obiettivi personali e al livello di preparazione.
3. Serve un coach per praticare l’allenamento ibrido?
Non è obbligatorio, ma può essere molto utile soprattutto all’inizio per imparare la tecnica corretta degli esercizi e strutturare un programma efficace e personalizzato. Con il tempo, e una buona conoscenza del proprio corpo, è possibile anche allenarsi in autonomia seguendo linee guida e risorse affidabili.
4. Posso fare allenamento ibrido se sono principiante?
Assolutamente sì! L’allenamento ibrido è adatto a tutti i livelli, purché si inizi con esercizi e volumi adeguati e si progredisca gradualmente. È importante ascoltare il proprio corpo e, se possibile, farsi seguire da un esperto per evitare infortuni.
CONCLUSIONE
Allenarsi in questo modo ti prepara a tutto, ma quando decidi di affrontare una gara — che sia un trail, un’ultra o anche solo una sfida personale — il carico mentale e fisico si alza, i sacrifici sono inevitabili.
E lì entra in gioco la disciplina. L’abitudine. La fame. Il mindset.
Allenarsi anche nei giorni no. Mangiare bene. Riposare sul serio per recuperare. Rallentare quando serve.
Io stesso ho appena concluso una preparazione importante per una gara di ultra trail. Un’esperienza che mi ha messo alla prova, ma che mi ha dato tanto. È da lì che nasce la voglia di condividere questo percorso. Un viaggio fatto di sudore e fatica ma anche gioia e realizzazione.
My Hybrid Way è questo: allenarsi per vivere meglio, con più forza, presenza e libertà. E magari, un giorno, per tagliare un traguardo che sembrava impossibile.
Questo blog nasce per condividere il mio percorso su questa strada — la mia Hybrid Way, mia ma forse anche quella di qualcun altro — e ispirare chi, come me, vuole unire il fisico con la consapevolezza.
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